sabato 23 agosto 2014

Madeleine alla vaniglia

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In questo bellissimo viaggio intrapreso insieme alla ricerca di tradizioni culinarie ma anche di letteratura ed arte non poteva mancare la Francia. Ne parleremo spesso soprattutto per la pasticceria....
Ed è proprio tra le specialità di questo Paese che si collocano le madeleine. 
Secondo alcune fonti esse risalgono al periodo dei pellegrinaggi cristiani. Le conchiglie sono state il simbolo dei pellegrini che andarono per secoli da tutta la cristianità a Santiago de Compostela, in Galizia a 140 km da Finisterre e dall'Oceano Atlantico. I fedeli erano soliti prenderle alla fine del viaggio e applicarsele sul mantello, come testimonianza e ricompensa delle tante fatiche affrontate, in spirito di devozione. I dolci fatti a forma di conchiglia furono chiamati "petit madaleines" dal nome della fanciulla che offriva queste tortine ai pellegrini. Altre fonti fanno risalire il nome del dolce alla cuoca del Re Stanislao, Madeleine, che preparò i dolcetti in occasione di un importante banchetto nella residenza secondaria a Commercy.

 E' stato il primo dolce che ho realizzato non solo per la semplicità dell'esecuzione, per il sapore così simile ad una torta ma soprattutto per curiosità dettata dalla lettura del capolavoro di Proust " Alla ricerca del tempo perduto".  
Un romanzo, che oserei descrivere come monumentale, composto da altri sette romanzi (Dalla parte di Swan, all'ombra delle fanciulle in fiore, I Guermantes,Sodoma e Gomorra, La prigioniera, Albertine scomparsa, Il tempo ritrovato) che ho avuto il piacere di leggere interamente durante gli anni dell'Università. Oltre all'episodio delle madeleine, di cui ci occuperemo in seguito le pagine legate al cibo sono assai numerose e intense: basti pensare al ruolo centrale di Francoise, la cuoca della zia Léonie, alla passione per il gelato dell'amata Albertine (e a quella di Odette de Crécy per il cioccolato), o alla straordinaria sinfonia sonora delle grida dei venditori del mercato di Parigi; e alle dettagliate descrizioni del ricevimento in casa di Mme de Villeparisis e del pranzo dalla duchessa di Guermantes (che occupano complessivamente circa la metà della Parte di Guermantes), della serata da Mine Verdurin nella Prigioniera o del ricevimento dalla principessa di Guermantes nel Tempo ritrovato.

Vi riporto il passaggi del "Dalla parte di Swan", in cui Proust parla delle madeleine...
<< Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti chiamati "Petites madeleines". E subito, meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla prospettiva di un triste domani, mi portai alle labbra un cucchiaino di tè dove avevo lasciato ammorbidire un pezzo di madeleine. Ma nello stesso istante in cui quel sorso frammisto alle briciole del dolce toccò il mio palato, trasalì, attento a qualcosa di straordinario che accadeva dentro di me. Un piacere delizioso mi aveva invaso, isolato, senza nozione della sua causa. [...] E, all'improvviso, il ricordo mi è apparso. Quel sapore era lo stesso del pezzetto di madeleine che, la domenica mattina, a Combray (perchè quel giorno non uscivo prima dell'ora della messa) quando andavo a darla il buongiorno nella sua camera, la zia Leonie mi offriva,dopo averlo immerso nel suo infuso di tè o di tiglio. L'aspetto della piccola madeleine non mi aveva ricordato nulla, prima che me ne sentissi il sapore; forse perchè, avendone viste in seguito, senza mangiarne, sui ripiani dei pasticceri, la loro immagine aveva lasciato quei giorni a Combray per legarsi ad altri più recenti, forse perchè, di quei ricordi per così lungo tempo abbandonati fuori dalla memoria, niente sopravviveva, tutto s'era disgregato; le forme- e anche quella piccola conchiglia di pasticceria, così grassamente sensuale sotto la sua piegatura severa e devota- si erano dileguate, oppure assopite, avevano perduto la forza di espansione che avrebbe loro permesso di raggiungere la coscienza>>  (Dalla parte di Swan, cap. I,  Alla ricerca del tempo perduto, Marcel Proust, I Mammut, ed. Newton)

INGREDIENTI (per 36 tortine)
  • 200gr di zucchero semolato
  • 250 gr di farina 00
  • 100gr di burro 
  • 4 uova intere
  • 7gr di lievito per dolci
  • 1 pizzico di sale 
  • semi di una bacca di vaniglia
PROCEDIMENTO:
  1. In una ciotola montate con le fruste elettriche o nella planetaria le uova intere con lo zucchero, il sale e i semi di vaniglia fino ad ottenere un composto gonfio e spumoso.
  2. Aggiungete sempre mescolando il burro fuso e freddo a filo.
  3. Mescolate la farina ed il lievito per dolci ed aggiungeteli al composto con una spatola, setacciandoli, con movimenti lenti, per non stressare l'impasto.
  4. Imburrate lo stampo apposito e riempitelo con l'impasto fino quasi ai bordi.
  5. Infornate a 175°c ventilato per 16 minuti.
  6. Sfornate, lasciate freddare su di una gratella e servite con del buon tè o latte caldo.



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